World of History

Ricordare. La storia. Ed imparare.
ALLA SCOPERTA DELLE PRIME LINEE con

l'Anello della Grande Guerra 

La Valcanale e le altre vallate dell'estremo Nord-Est della Regione Friuli Venezia Giulia, oggi italiane, si trovavano durante gli anni della Prima Guerra Mondiale su fronti opposti. Durante il conflitto gli eserciti del Regno d'Italia e dell'Impero Austro-ungarico trasformarono il territorio, disseminandolo di costruzioni poi cadute in disuso ma anche di strade, mulattiere e sentieri usati ancora oggi. Edifici e percorsi che talvolta si trovavano a poche centinaia di metri di distanza e talvolta erano separati da ampie vallate.

Ma dove passavano realmente le prime linee dei due avversari e dove si trovava la "terra di nessuno" che le separava?

Inevitabile porsi questa domanda, non appena si incontra qualcuno dei tanti resti bellici in alta o bassa quota, perché oggi di quelle linee immaginarie ma sanguinose non sembra essere rimasta traccia…

L'Anello della Prima Guerra Mondiale, intrecciando gli attuali sentieri alpini con la pista ciclabile Alpe Adria Radweg, vi permetterà di seguire il più da vicino possibile le prime linee dei due eserciti e di attraversare in pace i territori una volta contesi.

Scegliendo un itinerario secondo i vostri interessi e le vostre capacità, potrete decidere di percorrere la ciclovia e scoprire gli acquartieramenti di fondo valle oppure di visitare a piedi in quota i forti, le ridotte e le mulattiere. Lungo questa "alta via" i quattro rifugi costituiscono il luogo di accoglienza dove "fare tappa" anche per chiedere e ricevere informazione sui luoghi e le memorie che la Guerra ha impresso all'ambiente circostante.

Il Sentiero dei soldati

Allo scoppio della Grande Guerra parte del confine fra il Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico scendeva lungo la Val Pontebbana per inerpicarsi nelle Alpi Giulie occidentali fino allo Jôf di Montasio e salire poi sul crinale del Canin.

Le cime svettanti della Giulie erano di difficile conquista per le truppe: le difficoltà maggiori che gli eserciti dovettero affrontare sul fronte alpino furono legate all'impervietà del terreno e alle avversità climatiche. L'elevazione dei gruppi montuosi rese pertanto indispensabile la realizzazione, col procedere del conflitto, di una fitta rete di strade, mulattiere, sentieri, teleferiche e postazioni di ricovero. Lassù, circondati da panorami mozzafiato, potrete visitare le gallerie, le caverne, le trincee e i rifugi precari dei combattenti, accompagnati dall'eco senza tempo dei canti alpini. 

I percorsi di seguito suggeriti sono stati pubblicati nella guida "Sulle tracce della Grande Guerra" di Davide Tonazzi, appassionato di storia militare e guida storica: Cime Castrein, Monte Cregnedul, Testa di Malborghetto, Monte Nebria, Monte Cit, Scalzer/Bruca, Jof di Miezegnot da Sella Sompdogna, Due Pizzi, Piccolo Nabois - Sella Nobois - Grande Nabois, Jof di Somdogna, Cima Mughi/Passo Predil, Cima Pesce/Rifucio Corsi/Malga Grantagar, Cuel della Bareta, Monte Robon/Cima Mogenza, Ponte Poviz, Forcel Cuel Tarond, Sella Bieliga, Piccolo Jof di Miezegnot. 

La montagna nasconde sempre delle insidie, quindi equipaggiatevi in maniera appropriata con scarponi, giacca da pioggia e ricambi, una carta topografica, oltre a qualcosa da bere e da mangiare.

Inoltre, visto che frequentemente lungo i sentieri descritti si incontrano caverne e gallerie, è opportuno avere a disposizione una torcia.

Infine, se andate da soli, non dimenticate di lasciare detto dove siete diretti!

La Strada dei cannoni

Gli eserciti contrapposti usavano i percorsi di fondovalle per immagazzinare le merci, curare i feriti, trasportare viveri e munizioni alle prime linee, edificando nelle aree più importanti dal punto di vista strategico o logistico infermerie, magazzini, stalle, depositi, forti e appostamenti per batteria, a cui in seguito si sono aggiunti musei, ossari, cimiteri e monumenti funebri. Oggi la Ciclovia Alpe Adria Radweg e la fitta rete di percorsi ciclabili e pedonali che attraversa la Valcanale permettono di visitare facilmente i resti di questi edifici italiani e austro-ungarici, distribuiti fra i Comuni di Tarvisio, Malborghetto, Pontebba, Chiusaforte e Resia.

Questi manufatti permettono di comprendere più a fondo e di rivivere le esperienze dei soldati e dei civili durante la Grande Guerra, un conflitto, allora, senza termini di paragone:

  • Percorso del Plans
  • Ridotta del laghetto e il Museo del Territorio e della Grande Guerra a Dogna
  • Cimitero militare di Resia
  • Batteria di Sella Predil, l'Ossario militare e il Museo Storico Militare delle Alpi Giulie a Cave del Predil.

Informativa sulla regolazione della vendita, commercio, esposizione o donazione di manufatti storici e archeologici

Nel caso di ritrovamento fortuito di beni storici e archeologici, con particolare riferimento a quelli di carattere bellico risalenti alla Grande Guerra, essi non possono essere raccolti, venduti, commerciati, esposti o donati se non previa denuncia presso la soprintendenza competente e con l'autorizzazione del Ministero competente, in conformità con le leggi regionali, nazionali e internazionali.

Punto di arrivo

La destinazione turistica del Tarvisiano si trova in Friuli Venezia Giulia, al confine con Austria e Slovenia

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