World of Water

Scorre. Pura. Fresca. 

laghi alpini di origine glaciale

LAGHI DI FUSINE


Nell'ambiente fisico della conca di Fusine gli elementi sui quali va focalizzata l'attenzione sono: la morfologia glaciale e l'assetto geologico-strutturale della catena del Monte Mangart.

Nel vasto circo glaciale dove si trovano i laghi si riscontrano, evidenti e spettacolari, le forme del paesaggio create dall'azione dell'antico ghiacciaio che riempiva la valle. I due laghi occupano un vasto circo glaciale e sono sorretti da cordoni morenici di notrevole sviluppo. Il cordone frontale, che è quello principale, sbarra il lago Inferiore e si eleva sul fondovalle di oltre 120 metri.

Insieme ai due laghi più grandi sono presenti altri due piccoli specchi d'acqua, nascosti nella foresta, nella zona settentrionale. I corsi d'acqua superficiali sono quasi del tutto assenti; l'alimentazione dei laghi avviene essenzialmente per via sotterranea dalle acque nivali e piovane che provengono dalle retrostante catena del Mangart. Anche il collegamento tra il Lago Superiore e l'Inferiore è sotterraneo. La differenza di quota tra i due laghi è di circa cinque metri. A valle del Lago Inferiore sono presenti numerose e copiose sorgenti che sgorgano dalla morena andando ad alimentare il turbolento Rio del Lago.

La zona è costituita da terreni morenici su falde di detrito, riferibili al periodo Quaternario e da rocce del Mesozoico. Si tratta di terreni anche recenti, dal punto di vista geologico, in quanto originatesi in parte negli ultimi 10.000 anni mentre le rocce costituenti il substrato della conca e la catena montuosa che la chiude, hanno avuto origine circa 200 milioni di anni fa sui fondali del mare che allora occupava queste zone.

La catena, dalla Ponza Grande (2274 m.) al Mangart (2677 m.), è formata da rocce carbonatiche (dolomie e calcari). Mentre nelle dolomie (Dolomia principale), che formano tra l'altro gran parte della parete del Mangart, la stratificazione massiccia, nei calcari (Calcari del Dachstein) essa è molto marcata, determinando una netta differenziazione nell'ambito della catena anche agli occhi del non addetto ai lavori. La struttura del gruppo del Mangart costituisce uno degli esempi più chiari dei sovrascorrimenti e accavallamenti che si sono verificati nella fase di innalzamento della catena alpina.

BALNEAZIONE : si consiglia fortemente di evitare le immersioni nei due laghi, in quanto potrebbero danneggiare gravemente gli eco sistemi presenti.

 

Massi erratici

Nei depositi di origine glaciale, tra i laghi, sono presenti alcuni massi erratici di dimensioni veramente colossali, tra i più grandi dell'intero arco alpino.

I due maggiori portano i nomi di due illustri e valenti studiosi del passato (Pirona e Marinelli).

Per il masso Pirona è stato stimato un volume superiore ai 30.000 metri cubi.

IL LAGO DI RAIBL


Il lago di Raibl (o del Predil) e' situato a una decina di chilometri a sud di Tarvisio, in un'antica conca glaciale a quota 960; la forma e' subrettangolare e misura m. 1300 ca. x 500. Raggiunge una profondita' massima di 35 metri. La sua superficie e' pari a 59 ettari. Le acque sono limpide e fredde, d'un colore verde azzurro intenso; un'isoletta, relitto di un arco morenico in parte distrutto, in parte sommerso, determina localmente un paesaggio molto suggestivo.

La fase di irrigidimento climatico seguita alla glaciazione e durata dai 16.000 ai 13.300 anni fa porto' alla formazione di piccoli nuclei glaciali e dette luogo ad accumuli morenici frontali, definiti "stadiali". A questi cordoni morenici deve la sua origine il lago. Le acque provenienti dal rio hanno formato lo specchio d'acqua piu' grande della Valcanale. La parte a sud e' composta da un vasto deposito alluvionale ghiaioso costellato da salici ed altri arbusti lacustri.

Quest' area e' costantemente interessata da apporti di materiali sabbioso-ghiaiosi che producono un progressivo interramento. Caratteristica del lago e' il suo livello idrico variabile. Infatti a seconda delle stagioni e degli eventi atmosferici, puo' capitare che vaste aree siano per lunghi periodi, totalmente ricoperte di acqua o interamente a secco. In queste condizioni solo poche piante riescono ad adattarsi. Tra esse, appunto, il salice, l'ontano e il ginepro.

 

 

 

BALNEABILITÁ 

Nel 2021 è incominciato l’iter per l’inserimento del lago tra i siti balneabili della regione, il quale prevede diversi cicli di monitoraggio e campionamenti prima della classificazione di idoneità.

Verifica la qualità delle acque di balneazione sul sito di ARPA FVG.

CORSI D'ACQUA

L'idrografia del territorio e' caratterizzata dalla presenza di due corsi d'acqua principali, il fiume Fella e il torrente Slizza ai quali si aggiugono  rii e torrenti minori, a loro affluenti, a carattere torrentizio.

Le acque del Tarvisiano defluiscono in parte verso il Mar Mediterraneo attraverso il corso del Fella, tributario del Tagliamento e in parte verso il Mar Nero, attraverso il corso del torrente Slizza, tributario del sistema Drava-Danubio; La Sella di Camporosso segna lo spartiacque tra i bacini adriatico-mediterraneo e danubiano.

Cogliete l'occasione per approfondire l’interessante fenomeno carsico delle acque sotterranee grazie ad una suggestiva esperienza in grotta: lo spettacolare Fontanon di Goriuda in Val Raccolana è il punto di sbocco di buona parte delle acque dell’Altopiano del Canin. Consigliamo abbigliamento adeguato, abiti caldi e scarponcini da trekking.

FIUME FELLA

Il Fiume Fella nasce nei pressi di Valbruna dall'unione di alcuni torrenti minori, il più importante dei quali è il torrente Saisera. All'inizio, e quindi per tutto il tratto riguardante la Valcanale - tra le sorgenti e Pontebba - le sue caratteristiche sono quelle tipiche del torrente alpino con profondità medie che vanno dai 50 ai 100 cm. Da Pontebba a valle - lungo il Canal del Ferro -, anche per l'apporto di numerosi affluenti, si trasforma rapidamente in un fiume, sempre comunque con caratteristiche simili ad un grosso torrente. Il letto si allarga, il corso si divide in più rami e diviene piuttosto accidentato. Il greto è caratterizzato da un fondale a ciottoli medio-piccoli di un bianco che si nota molto rispetto a quello di tanti altri fiumi. Da qui ha avuto origine il nome del corso d'acqua, sin da tempi remoti.

La radice prelatina -fel e lo sloveno Bela significano bianco, limpido, luminoso. Da quelli derivano i termini antichi di Fellach (tedesco), Fele (quest'ultimo friulano), poi divenuti Fela, Fella. Il Fella confluisce nel Tagliamento all'altezza di Stazione per la Carnia nel Comune di Venzone. Da Pontebba fino a Camporosso i drenaggi superficiali del fondo vallivo (Fiume Fella) scorrono verso Pontebba (Ovest). Da Camporosso in poi, in senso opposto, verso Tarvisio (Rio Bartolo e Torrente Slizza), procedono in direzione opposta. I primi, unendosi alle acque del Fiume Tagliamento, sfociano nel Mar Adriatico; i secondi, confluendo nel Fiume Gail (Austria), dopo 2000 km via Drava-Sava-Danubio, raggiungono il Mar Nero. 


Dal punto di vista ittico nel Fella sono presenti la Trota Fario e Iridea nel tratto alto; da Pontebba a valle è presente la Trota Marmorata e il Temolo da Chiusaforte a Resiutta.
 

 

É proprio in corrispondenza di Camporosso che trasversalmente alla valle si colloca lo spartiacque di primo ordine tra "Mare Adriatico e Mar Nero.

Il settore Tarvisiano (circa 100 kmq) è l'unica porzione di territorio italiano (se escludiamo la piccola Val Fiscalina, in Alto Adige) le cui acque sono drenate verso un mare diverso dal Mediterraneo.

Il rio del lago-Slizza

Il Rio del Lago-Slizza con i suoi sottobacini, canal Bartolo, Rio Bianco e Rio Freddo, si sviluppa, in Comune di Tarvisio, nell'estrema porzione nord - orientale del territorio e convoglia le acque verso NE, nel Gail e poi nella Drava, appartenenti al sistema idrografico danubiano, in territorio austriaco.
Il Rio del Lago, immissario del lago di Raibl la cui origine è dovuta a sbarramenti morenici e alla presenza di una soglia rocciosa, è caratterizzato da un notevole apporto ghiaioso - sabbioso che produce un progressivo interrimento a ovest. Dal lago il Rio, ora emissario, riprende la sua corsa lungo i fondovalle di Cave e di Riofreddo, da dove il corso d'acqua prende il nome di Slizza.

Il Rio del Lago-Slizza è un tipico corso d'acqua a regime torrentizio, con portata molto variabile in funzione delle precipitazioni meteoriche. Il suo alveo è costituito da depositi alluvionali formati da ciottoli, ghiaie e frequenti massi giganteschi. Questi ultimi sono formati da arenarrie tufacee, tufi, porfidi e quarziferi in varietà di colore rosso, verde e grigio. E' questo il segno di una lontanissima, intensa attività vulcanica sottomarina.

Lo Slizza, nel tratto fra Tarvisio Basso e Tarvisio Centrale, forma delle particolari insenature ed anse in seguito a fenomeni di erosione e trasporto.

E' questa la zona dell'Orrido dello Slizza, un particolare ambiente formatosi durante le varie ere geologiche e che potremmo paragonare ad un piccolo canyon.

L'Orrido è visitabile grazie ad un suggestivo sentiero con gallerie scavate nella roccia. Il percorso è lungo circa 2 km e non presenta difficoltà tecniche, ma si consiglia l'utilizzo di calzature adatte visto la scivolosità del terreno. 

Nelle acque del Rio del Lago-Slizza è presente la Trota.

Punto di arrivo

La destinazione turistica del Tarvisiano si trova in Friuli Venezia Giulia, al confine con Austria e Slovenia

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