Anello Rifugio Zacchi- Porticina dai Laghi di Fusine ANELLO ATTUALMENTE IMPRATICABILE
TRATTO DA BELVEDERE SVABEZZA AL BIVIO DELLA CAPANNA PONZA IMPRATICABILE
Itinerario ad anello molto piacevole e panoramico che offre affacci privilegiati sulla conca dei Laghi di Fusine e sulle alte pareti settentrionali del Monte Mangart, delle Ponze e della Veunza lungo un sentiero perlopiù semplice e ombreggiato e quindi piacevole da percorrere anche nelle giornate e ore più calde. Davvero ameno il tratto fuori dal bosco che conduce alla stretta feritoia tra le rocce denominata La Porticina, piccola insellatura tra la Ponza Grande e la Ponza Piccola che offre un colpo d’occhio verso laVal Planica e la Piana di Ratece esattamente sulla linea di confine tra Italia e Slovenia. La presenza del Rifugio Zacchi a metà della discesa offre un ottimo punto di appoggio e di sosta (così come la Capanna Ponza offre un piccolo riparo sottotetto in caso di pioggia) oltre che una splendida prospettiva verso le pareti del Mangart e l’ambito Diedro Cozzolino, una delle vie alpinistiche più difficili e rinomate delle Alpi.
Impressioni
Uno sguardo al tour
Indicazioni
Dal parcheggio ci si abbassa lungo la strada asfaltata per alcuni metri fino a intercettare la traccia del sentiero che risale nel bosco con segnavia Cai 512. Di qui ci si innalza gradualmente lungo il costone boscoso, nel bosco di faggi e abeti, rimanendo all’ombra delle piante sulla dorsale settentrionale del Monte Svà bezza, inizialmente senza vista sulla vallata e con un tratto in traversata con poca pendenza. In corrispondenza della poco visibile cima dello Svà bezza si apre un primo scorcio verso i laghi sottostanti e comincia un tratto di sentiero più stretto, che procede sempre in traversata e in leggera pendenza con affacci sempre più ampi nel tratto che domina il Bosco Suscia, tra i 1400 e i 1600 metri di quota. Nel dolce incedere il cammino si delinea tra larici e dense mughete e la parte più bella e panoramica del sentiero offre alla vista la catena rocciosa delle Ponze e del Mangart fino ai Laghi e, alle loro spalle, il Lussari. A quota 1637, in prossimità di alcuni dirupi rocciosi che segnano il solco del sottostante Rio della Forcella c’è un attraversamento su terreno scosceso e friabile agevolato da una passerella e da cavo metallico. Dopo questo tratto il sentiero si inoltra nella piccola conca boschiva dove, dopo aver attraversato un ruscello, si incontra il bivio che sale alla Porticina con segnavia 512a. Risalendo all’incirca duecento metri di dislivello si superano le ultime piante del bosco e seguendo un tratto di sentiero tra roccette friabili che si inerpica a tornantini, si guadagna la suggestiva insellatura rocciosa che interrompe la catena tra la Ponza Grande e la Ponza Piccola e che offre l’affaccio oltre confine verso la Slovenia, verso la Piana di Ratece: La Porticina. Durante la risalita si nota una traccia di sentiero che va verso sinistra e che, con un po’ di attenzione su terreno franoso, risale un canale e porta alla esposta cima della Ponza Piccola (solo per esperti).
Scesi nuovamente al ruscello, si riprende il sentiero originario e si passa accanto alla Capanna Ponza - gestita dalla stazione forestale di Tarvisio - in un tratto piano tra grandi piante di larice. Ora il sentiero divalla in leggera traversata in direzione sud con una piacevole discesa in bosco rado e con un punto attrezzato con un bell’affaccio panoramico sulla conca fino a raggiungere il Rifugio Zacchi. Dopo una sosta al rifugio, gestito anche in inverno, si imbocca poco sotto il bel sentiero che riporta sempre lo stesso segnavia 512 e si scende piacevolmente, evitando la lunga pista forestale di servizio, fino ad incrociarla quando ormai la pendenza è nulla, ormai prossimi al Lago Superiore di Fusine. Dal lago, con circa un chilometro di strada asfaltata, si ritorna all’auto oppure, più piacevolmente, si segue la sponda orientale dei due laghi lungo in sentiero turistico.