Monte Forno
Montagna simbolo dell’unione transfrontaliera dei popoli, il Monte Forno è un’altura boscosa incastonata e ritagliata tra i tre confini di Italia, Slovenia e Austria: non a caso il suo nome in tedesco è Dreiländereck (letteralmente “tre territori” o “tre spicchi di territorio “ o anche Ofen (lett. forno) mentre in sloveno è Peč (lett. “stufa”)). Ogni anno tra agosto e settembre su questa cima si tiene la Festa dell’Amicizia, che festeggia proprio l’amicizia tra i tre popoli, con ampia partecipazione popolare, canti in tre lingue e molto altro. Di fatto la cima appartiene già al sottogruppo delle Caravanche, verso le quali offre uno colpo d’occhio panoramicissimo, così come verso l’Austria (e il Monte Dobratsch) e naturalmente verso le Alpi Giulie, in particolare alla catena del Mangart e delle Ponze. Essendo solcata da diverse piste forestali oltre che dalla strada carrozzabile che arriva fino a duecentocinquanta metri dalla cima, occorre fare bene attenzione in caso di nuvole basse a non perdere l’orientamento.
Impressioni
Uno sguardo al tour
Indicazioni
Lasciata l’auto all’inizio della strada bianca nei pressi dell’edificio dell’ex caserma della Guardia di Finanza, si percorre un primo tratto di strada che, dopo essere passati nei pressi di una seconda caserma (manufatto facente parte del Vallo Littorio) e poi di una baita, diventa sentiero con segnavia 522 attraversando grandi prati e pascoli. In prossimità dei vecchi cippi confinari, a circa quota 1000, il sentiero piega decisamente verso sinistra e diventa più erto, proseguendo in mezzo al bosco. Il sentiero boschivo confluisce poi nella grande strada che sale da Poscolle, ad est della dorsale del Monte Cavallar e della spianata di Cima Cavallar. Da questo punto si scende perdendo leggermente quota fino all’incrocio con le due strade che portano alla Cappella della Madonna della Neve (a sinistra) e al Monte Coppa (a destra). All’incrocio successivo si incontra l’altra strada che sale da Poscolle, percorsa fin qui con i mezzi da chi vuole affrontare la salita al Monte Forno con soli duecentocinquanta metri di dislivello. Proseguendo e dopo essere passati nei pressi di una presa di acquedotto si ricomincia a salire con lieve pendenza fino ad una biforcazione della strada. Si imbocca quella di desta fino a raggiungere il successivo incrocio dove si trova una baita composta da tronchi (Senza Confini Hütte). Si continua a salire lungo la strada e dopo qualche breve tornante si riprende il sentiero che percorre la dorsale che fa anche da confine con l’Austria. In alternativa si può scegliere la stradina militare che si sviluppa a fianco, di poco più lunga del sentiero. Dalla cima del Monte Forno si gode di una bella vista sulle Giulie slovene, sulle Caravanche e verso la Carinzia, anche se la cima stessa è “sporcata” dalla presenza di manufatti collegati agli impianti di risalita. Per la discesa ci sono due alternative. Nei pressi dei punti di ristoro accanto alle piste da sci si incontra una strada a tornanti che scende a tornanti verso Ratece. Oppure si imbocca direttamente dalla cima la mulattiera che scende in direzione sud con tornanti dentro il bosco di abeti fino a raccordarsi con la strada che va verso Ratece. Si prosegue su questa strada fino ai pascoli che sovrastano l’abitato di Ratece e senza proseguire verso il paese si traversa in quota verso ovest incontrando il primo tratto del percorso fatto all’andata.