Monte Re

Escursionismo
Livello di difficoltà: medio
  • 6.4 km
    Distanza
  • 4 h
    Durata
  • 925 hm
    Punto più basso
  • 1909 hm
    Punto più alto
  • 910 hm
  • 984 hm

Monte Re

Isolato tra i lunghi solchi vallivi della Valle di Riofreddo e della Val Rio del Lago, il Monte Re ha una regalità particolare proprio per il suo sorgere così isolato e separato da altre catene. In realtà l’oronimo “Re” non ha nulla a che vedere con le teste coronate (anche se in cima si trova una simbolica corona) ma discende da una corruzione del suo nome tedesco Kantenberg, a sua volta derivato dallo sloveno Krajeska Hrib (lett. monte ultimo o di confine), poi trasformato in Köntenberg e nell’Ottocento in Königsberg (lett. Monte Re). L’escursione è impegnativa a causa dell’erta pendenza che lascia pochi momenti per riprendere fiato su uno sviluppo tutto sommato modesto di circa due chilometri. L’interesse per questa cima è soprattutto la sua eccezionale panoramicità verso i principali gruppi delle Alpi Giulie Occidentali - Mangart, Canin, Jôf Fuart e Jôf di Montasio - e poi è una occasione interessante per conoscere la storia della miniera di Cave del Predil (Raibl) e dell’abitato che vi è sorto intorno, diventato oggi un villaggio quasi fantasma. Il giacimento presente nelle viscere del Monte Re è stato annoverato tra i più grandi depositi piombo-zinciferi della catena alpina.
Equipaggiamento
Varia a seconda della stagione. Tuttavia, è necessario portare sempre con sé: abbigliamento da trekking funzionale (consigliati pantaloni lunghi), giacca a vento, copricapo, abbigliamento/protezione per la pioggia, scarponi da trekking, bastoncini da trekking (se abituati al loro utilizzo), cibo, bevande sufficienti, un cambio di vestiti, vari oggetti personali come macchina fotografica, telefono cellulare, carta escursionistica, protezione solare, occhiali da sole, kit di pronto soccorso, ecc.

Indicazioni

Raggiunto l’abitato di Cave del Predil, ci si porta alla sua estremità occidentale al di là del torrente e si sale una carrareccia che si inoltra nel Vallone del Rio dei Combattenti. Dopo alcuni tornanti la strada bianca finisce nei pressi di vecchi fabbricati minerari dove c’è qualche possibilità di parcheggio (1023 m). Alle spalle dell’ultimo manufatto minerario si imbocca una mulattiera ben segnalata che attraversa un canale ripido e stretto e dopo ancora un tratto in falsopiano punta alle pendici orientali del monte. Facendo attenzione a intercettare sulla sinistra il segnavia del sentiero 665, si comincia subito a salire ripidamente in un bosco di faggi e abeti sullo spallone che forma le pendici meridionali del Piccolo Monte Re. Superati con fatica i primi quattrocento metri di dislivello si arriva ad un pianoro boscato presso la rete di recinzione che delimita l’area degli scavi minerari. Salendo a tratti la vegetazione si dirada e offre begli scorci verso i massicci delle Alpi Giulie. Si prosegue su un’altra rampa ripida costituita da un prato alla sommità della quale si incontra un altro pianoro che è la cima del Piccolo Monte Re (1494m), dove si trova una croce dedicata ai minatori di Cave del Predil, composta da utensili usati dagli stessi nel lavoro in miniera. Si scende qualche metro e si traversa una sella erbosa per rientrare mi una luminosa faggeta. Dopo i tratto boschivo si sale un’ennesima ripida rampa tra mughi e balze rocciose finché si tocca l’estremità meridionale della dorsale sommitale del monte. Superato un canalone e muovendosi tra quinte di mughi, si guadagna la cima (1912m).

Punto di arrivo

La destinazione turistica del Tarvisiano si trova in Friuli Venezia Giulia, al confine con Austria e Slovenia

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