Picco di Mezzodi

Escursionismo
Livello di difficoltà: medio
  • 9.2 km
    Distanza
  • 5 h
    Durata
  • 937 hm
    Punto più basso
  • 2057 hm
    Punto più alto
  • 1120 hm
  • 1120 hm

Picco di Mezzodi

Una cima appartata che funge da strategico punto panoramico da una parte verso la conca dei Laghi di Fusine e la catena del Mangart - Ponze, confine orografico naturale con la Slovenia, dall’altra verso la selvaggia Valromana e il tarvisiano. Per chi conosce già gli itinerari più battuti della conca dei Laghi di Fusine è una preziosa alternativa da percorrere seguendo un itinerario che si snoda in mezzo a boschi e altra vegetazione, seguendo poi il crinale che ha per fulcro il Monte Collarice, che nel nome già rivela qual è l’albero che più ne connota la dorsale che si percorre, il larice appunto. L’itinerario, dopo l’attraversamento pianeggiante dell’Alpe del Lago, si svolge lungo tratto di salita con il sole alle spalle e poi volge verso mezzogiorno (di qui il suo nome, Picco di Mezzodì), ma sempre con un po’ zone di ombra grazie alla vegetazione . Gli ultimi duecento metri per guadagnare la cima comportano il superamento di un canale e di una breve paretina rocciosa a cui fare attenzione al rientro in caso di pioggia.
Equipaggiamento
Varia a seconda della stagione. Tuttavia, è necessario portare sempre con sé: abbigliamento da trekking funzionale (consigliati pantaloni lunghi), giacca a vento, copricapo, abbigliamento/protezione per la pioggia, scarponi da trekking, bastoncini da trekking (se abituati al loro utilizzo), cibo, bevande sufficienti, un cambio di vestiti, vari oggetti personali come macchina fotografica, telefono cellulare, carta escursionistica, protezione solare, occhiali da sole, kit di pronto soccorso, ecc.

Indicazioni

Dal parcheggio si imbocca la pista forestale e al primo bivio si segue il ramo che devia a destra, segnato con segnavia cai 514, verso la Malga Alpe del Lago, bordeggiando l’ampia area di alpeggio omonima e il limite del bosco di abeti. Dopo i fabbricati della malga si superano due deviazioni e si tiene sempre la destra continuando sulla pista forestale fino ai pressi di una radura, dove inizia il sentiero. Il sentiero risale dapprima la sinistra idrografica di un torrentello e poi lo attraversa, inerpicandosi in un bel bosco di faggi e abeti che conduce con alcuni zig zag all’ampia Sella di Colrotondo superando i primi quattrocento metri di dislivello. Da questo punto la direzione di salita punta decisamente sinistra in direzione sud-ovest - con segnavia Cai 515 - seguendo l’ampio crinale ancora boschivo del Monte Collarice da dove ogni tanto si intravedono alcuni scorci verso il Monte Travnik e il Monte Mangart. La vegetazione arborea precedente viene sostituita da una copertura di mughi e di larici e, in prossimità del culmine del rilievo, a quota 1558, si apre una bella vista verso la valle del Rio Nero e il tarvisiano. Il percorso prosegue sul crinale ancora tra magnifici esemplari di larici e verso la parte finale di questo più faticosamente con qualche attraversamento di pendii ghiaiosi che preludono ad un canalino, anch’esso ghiaioso, che si avvicina alla base di alcune pareti rocciose. Già da qui si gode di un bel colpo d’occhio panoramico in direzione est verso le Ponze. In breve ci si trova di fronte alla paretina di rocce calcaree ben appigliata e segnata a bolli rossi (prestare attenzione in discesa soprattutto in presenza di umidità o pioggia) che conduce al pendio sommitale del Picco di Mezzodì. Dopo l’incrocio con il difficile sentiero alpinistico che scende la cresta dirupata verso il Monte Buconig e verso l’Alpe Moritsch si prosegue tra mughi, roccette e qualche zolla verde lungo il tratto finale dell’ascensione che porta alla panoramicissima vetta.

Punto di arrivo

La destinazione turistica del Tarvisiano si trova in Friuli Venezia Giulia, al confine con Austria e Slovenia

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