OUR FORESTS
For the most part, these are mixed consortia of spruce and beech, with variations to white spruce; larch, lodgepole pine, and Austrian black pine as the extreme eastern Italian offshoots are widespread in the less developed soils.
These are formations of high naturalness that in composition, structure and density are reminiscent of the original forests of the Alps.
Above 1700 m a.s.l., forest formations give way to shrublands with mountain pine, rhododendron and other minor species, followed by polyphytic alpine meadows, and higher up, increasingly prohibitive environmental conditions lead to more sporadic rock vegetation (edelweiss, raponzolo, etc.).
There are many endemic species of alpine flora that enrich Val Canale, the most important among them being Zoys bellflower at the highest elevations on limestone rock and Wulfenia carinthiaca that flourishes in the Carnic sector of the forest.
la variegata flora del gemonese
Nel gemonese, il Leccio (Quercus ilex) è diffuso pur essendo una specie tipica della macchia mediterranea. Qui i periodi interglaciali caldi ne hanno favorito l'espansione verso nord. Il monte San Simeone è il punto più settentrionale nella distribuzione del Leccio in Europa.
Circondato dalle acque del Fella, del Tagliamento e dal lago di Cavazzo, il monte San Simeone rimane isolato dal contesto circostante, creando un irraggiamento ideale per le leccete. Il Leccio è presente in particolare sul versante Sud-Est, lo troviamo anche sulle pendici rocciose del Monte Brancot e nei pressi di Cornino.
Oltre al Leccio, in questi territori, troviamo il Dittamo (o Frassinella), una rara pianta officinale dal profumo di limone, e lo Scotano (Cotinus coggygria) che è tipico del Carso.
THE FAUNA OF THE TARVISIAN
LA FAUNA DEL GEMONESE
La distribuzione di diverse specie animali è favorita dall’estrema variabilità del paesaggio che caratterizza il territorio.
Sono presenti tutti gli ungulati alpini: capriolo, cervo, camoscio, stambecco e cinghiale; oltre ad altri importanti mammiferi fra i quali il gatto selvatico, diversi specie di mustelidi, roditori ed insettivori.
Negli ultimi anni le presenze dell’orso bruno e della lince sono state ripetutamente confermate da numerose segnalazioni di tracce e avvistamenti nel territorio. Ben rappresentati anche anfibi, rettili ed insetti.
Fra l’avifauna sono state censite 100 specie; fra queste sono frequenti diversi rapaci (gufo reale, allocco, civetta capogrosso, aquila reale, astore, poiana, grifoni), tutti i tetraonidi dell’arco alpino (gallo cedrone, gallo forcello, pernice bianca, francolino di monte) e diverse specie di corvidi, picidi e passeriformi.
La coturnice simbolo del Parco naturale delle Prealpi Giulie è ben distribuita, favorita dai numerosi ambienti adatti che si trovano sui versanti meridionali dei rilievi.
Allo stesso modo il Grifone, reintrodotto negli anni Ottanta con il “progetto Grifone” all’interno della Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino. Questo progetto ha portato alla creazione di una colonia nidificante con un minimo di 200 presenze d'inverno e un massimo di 300-400 presenze in estate.